Trattati come schiavi In catene davanti al Gs

SOSTITUITI dalla sera alla mattina, senza motivazioni e senza tutele sindacali. È successo a 70 magazzinieri del Gs-Carrefour di Pieve Emanuele che ieri, dopo uno sciopero di due giorni proclamato per contestare condizioni di contratto capestro, sono stati tenuti fuori dal posto di lavoro. «Sostituiti con 70 persone che non sappiamo da dove vengano - spiega Giovanni Romanelli della Filt Cgil - al di fuori di qualsiasi accordo sindacale». Alle 17.30 di ieri, i magazzinieri, in gran parte stranieri, si sono incatenati "a oltranza" di fianco al supermercato: «Ci trattano come schiavi, ma resteremo quia farci valere» dicevano accusando il consorzio di cooperative Gemal, che ha in gestione l' appalto dei magazzini. La scintilla è scoccata venerdì, quando è cominciato uno sciopero spontaneo da ricondurre al cambio di cooperativa (dalla Rm di Torino alla "Cooperativa della Gioventù" di Bari) e alle condizioni economiche imposte dai nuovi gestori, che dall' oggi al domani hanno deciso di non rispettare piùi vecchi accordi. «Hanno chiesto l' innalzamento della soglia produttiva da 140 a 160 colli all' ora - ha proseguito Romanelli - specificando che il lavoratore inadempiente può essere trasferito o licenziato. Non possiamo sottostare a queste minacce». Al centro dello scontro anche la riduzione della tredicesima (90 per cento dell' attuale), il rifiuto del pagamento dei primi tre giorni di malattia,e l' annullamento del pagamento di un' integrazione all' indennità di malattia garantita dall' Inps. Lo scontro è durato fino a lunedì, quando di fronte al tavolo della Lega Coop di Milano, erano cominciate le trattative. Poi, improvviso, l' annuncio da parte della Gemal che non sarebbero state aperte le porte dei magazzini a quei lavoratori che non avessero accettato le nuove condizioni contrattuali. «Degli ex dipendenti Rm sono entrati in quaranta - continua Romanelli - quelli che non hanno accettato sono stati sostituiti con gente di fuori». «A quanto ne sappiamo la cooperativa subentrante si è impegnata a garantire l' occupazione dei dipendenti - hanno spiegato dall' ufficio comunicazione di Carrefour- in questo momento la situazione è delicata perché lo sciopero non risulta dichiarato e il disservizio che si sta venendo a creare è pesante». La vertenza resterà bloccata fino a giovedì, quando è in programma un nuovo incontro alla direzione provinciale del lavoro. «Fino a quel momento resteremo incatenati qui - ha concluso Romanelli - chiedendo l' applicazione del contratto nazionale di lavoro. E di farci rientrare». - LUCA DE VITO

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