Carrefour e la crisi: licenziamenti a raffica in Francia, Belgio ma anche in Italia

La verità è che il colosso mondiale d’oltralpe è in difficoltà: in Francia, terra madre da sempre saldamente nelle loro mani, i fatturati stanno cedendo in maniera preoccupante. Negli ultimi mesi Carrefour ha combattuto sia a mezzo stampa sia negli scaffali per rovesciare l’opinione dei consumatori francesi che lo ritengono più costoso rispetto ai concorrenti. L’azienda ha intrapreso una serie di campagne di riduzione dei prezzi e di marketing che spinge evidenziare il valore offerto nei suoi negozi.
L’operazione di marketing ha riguardato anche lo sviluppo delle sue entry-level della gamma a PL con la speranza di migliorare l’offerta e la percezione di convenienza agli occhi dei consumatori, non solo attraverso una attenta scelta qualitativa dei prodotti ( nonostante la entry-leven) l’obbiettivo di Carrefour è quello di fidelizzare il più possibile, compito arduo per il format.
In ogni caso è probabile che il colosso preveda all’orizzonte potenziali problemi di cash flow, così per rimanere in linea con gli atteggiamenti consueti nei momenti di crisi, ha deciso di tagliare qualche migliaio di posti di lavoro in Francia per riaccendere la competitività di un fatturato che nel primo trimestre è calato del 1,2%.
Nel frattempo in Belgio, Paese dove il Gruppo sta procedendo verso una exit-strategy con la chiusura di 21 PdV, si stanno registrando scioperi a raffica. Questi scioperi , contro il taglio di 1.672 posti di lavoro pare costeranno cari a Carrefour, infatti il quotidiano “Le Figarò” parla di una somma compresa tra gli 80 ed i 90 milioni di euro. La exit-strategy di Carrefour dal Belgio però non prevede l’uscita dal mercato, bensì il potenziamento della strategia del franchising nel canale supermercati.
Anche in Italia nel magazzino GS Carrefour di Pieve Emanuele(MI) nei giorni scorsi si sono registrate agitazioni per il licenziamento di diversi dipendenti. Saranno gli unici?
Dott. Andrea Meneghini
GDO News

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