L'Antitrust accende i riflettori sul ruolo della grande distribuzione organizzata

L'Antitrust ha avviato un'indagine conoscitiva sul ruolo della grande distribuzione organizzata nella filiera agroalimentare «approfondire le dinamiche competitive del settore, anche alla luce della loro importanza sulla formazione dei prezzi finali». L'analisi dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato riguarderà l'effettivo grado di concorrenza esistente tra i vari gruppi della Gdo, le dinamiche contrattuali con le quali si determinano le condizioni di acquisto e di vendita dei prodotti agroalimentari, i comportamenti tenuti dagli operatori della grande distribuzione nella contrattazione delle condizioni di acquisto con i fornitori.
Secondo l'Antitrust, «il processo di modernizzazione del settore distributivo ha portato non solo a un aumento del grado di concentrazione ma anche alla messa in comune, da parte delle imprese, di alcune funzioni aziendali (rapporti di affiliazione, consorzi, centrali e supercentrali di acquisto, ecc.): si tratta, si legge nel comunicato, «di un fenomeno in grado di avere effetti sulle dinamiche competitive, soprattutto con l'aumento del peso delle centrali di acquisto che ha prodotto un considerevole rafforzamento del potere contrattuale delle imprese della Gdo nei confronti delle piccole e medie imprese produttrici».
Tra i fenomeni segnalati all'Antitrust anche forme di contribuzione all'attività espositiva, promozionale e distributiva, sganciate dalle quantità e dai prezzi di acquisto, richieste dalla Gdo ai produttori. Parallelamente, afferma l'Authority, si è intensificata la concorrenza diretta effettuata dai distributori nei confronti dei propri fornitori attraverso le marche private.
Sole24 Ore

Esselunga primeggia per redditività

E alla fine arriva anche la "certificazione" di Mediobanca: Esselunga è il miglior retailer grocery italiano per redditività.
Il lavoro fatto negli ultimi anni ha portato la creatura di Bernardo Caprotti ad una serie di risultati positivi che la vedono primeggiare in termini di ROE, pur rimanendo distanziata dai nemici giurati di Coop sul fronte del fatturato.
In particolare mentre tutti i competitor (escluso Coop) perdevano vendite, Esselunga nel corso del 2009 è cresciuta di un terzo e ha migliorato anche l'efficienza gestionale. La classifica per fatturato parla chiaro:

1. COOP: 11,98 miliardi di fatturato;
2. CARREFOUR: 6,075 miliardi (- 4,2% sul 2008);
3. ESSELUNGA: 5,83 miliardi (+4,8% sullo scorso anno);

ma è sulla redditività che non ci sono paragoni. L'azienda di Caprotti ha un ROE del 17% (che gli altri distributori mediamente si sognano). Come nota il Sole24Ore, il risultato è ancor più notevole se si pensa che Esselunga ha il minor numero di punti vendita (139) rispetto ai 1.775 di Auchan-Sma (che è il più esteso) ma il maggior numero di dipendenti per mq (51, rispetto ai 33 di Coop). E lo stesso si può dire per il fatturato al mq che è di 16.000 euro rispetto ai 7.000 del sistema Coop. E infine l'utile corrente che per Caprotti si attesta al 6,3% e per Coop al 2,1% (anche se la maggior parte è dovuto alla gestione finanziaria...)
The Retailer

Prepararsi alla ripresa: il mondo del franchising alimentare si organizza

Domenica 24 Ottobre 2010 presso la “Tenuta Fiammenga” a Cioccaro di Penango (AT) si è svolto un incontro dal titolo “Prepararsi alla ripresa: il mondo del franchising alimentare si organizza” promosso dall’AFA - Associazione Franchising Alimentare.

Ben 32 sono state le aziende partecipanti, tutte appartenenti all’area nord-ovest.

L’incontro, oltre a fornire una panoramica sugli strumenti utili ad ottimizzare la gestione dei punti vendita e un approfondimento sul contratto di franchising alimentare, è stata anche l’occasione per promuovere l’Associazione.
A tal proposito riportiamo una breve sintesi del discorso del Presidente dell’Associazione, Sig Antonio La Torre, finalizzato ad illustrare la finalità e gli obiettivi dell’AFA.
L’AFA. nasce nel 2007 per far fronte a reali e profonde problematiche economiche, contrattuali e gestionali di molti punti di vendita in franchising alimentare, soprattutto, appartenenti al Gruppo Carrefour.
Difficoltà che ogni singola attività ha vissuto e vive in solitudine e in imbarazzante silen­zio, sentendosi un’unica realtà fallimentare.
L’AFA è stata creata per unire in una sola forza tutti i franchisee appartenenti a qualsi­asi gruppo, con l’obiettivo, anche con l’aiuto di alleati esperti, di riuscire ad instaurare un dialogo e un confronto diretto con i franchisor.
L’unione di tante piccole unità in un’unica entità vuole generare un incremento di “po­tere contrattuale” necessario per affrontare i giganti della Grande Distribuzione Orga­nizzata.
Sono i Nostri punti vendita, i supermercati di prossimità che hanno il contatto “reale” con i clienti, con le loro esigenze, con le difficoltà del mercato; siamo Noi operatori che toc­chiamo il polso della situazione economica del paese.
Il Nostro è un invito all’unione trasparente, senza paure.
Dobbiamo renderci conto che siamo tessere di un domino destinate a cadere in suc­cessione nel baratro della crisi, della chiusura e non per “incapacità imprenditoriale” come il franchisor sostiene, ma per una serie di responsabilità e mancanze che spa­ziano dall’assenza del margine di guadagno alle molteplici inadempienze contrattuali.
Sta a Noi, al Nostro coraggio - e ce ne vuole tanto - cercare di non essere più delle pe­dine passive in un gioco unilaterale, ma saper diventare attivi per organizzare un vero gioco di squadra.
Nel percorso verso la consapevolezza dei Nostri doveri e diritti diviene importante evi­denziare l’alleanza che sta nascendo tra l’AFA e la Confesercenti Nazionale, rappre­sentata qui oggi dal dott. Michele Berrino.
L’incontro di oggi, inoltre, ha la finalità di illustrare, grazie al coinvolgimento di un gruppo di affermati professionisti e docenti universitari, alcune tematiche rilevanti per la ge­stione dei Nostri punti vendita: il controllo di gestione, l’analisi dei margini, del budget e del sistema informatico messo a disposizione dal franchisor.
Infine l’Avv. Geroni, con la sua decennale esperienza nella contrattualistica del franchi­sing, ci metterà in evidenza alcune insidie dello stesso.
Vi sono molteplici e seri problemi che sono complicatissimi da affrontare da soli; alcuni di noi lo hanno fatto con impavida tenacia, pagando sulla propria pelle e di tasca propria tutte le difficoltà.
Ma durante questi anni abbiamo avuto la riprova che non siamo soli e che unendoci sempre di più, con l’ausilio di seri professionisti, potremmo avere ottimi risultati.
Dobbiamo fare sentire le Nostre voci,dobbiamo insieme fare conoscere le nostre pro­blematiche al “mondo esterno”.
Questo ed altro potrà fare l’Associazione, per coloro che si iscrivono, apportando anche nuove e solide idee.
L’incontro si è articolato con le presentazioni tematiche del Dott. Berrino sul supporto fornito dalla Confesercenti, del Prof. Gamba e della Dott.ssa Alfiero sul controllo di ge­stione, del Dott. Grassi su come e dove cercare la marginalità del prodotto, del Dott. Chiarla su quali informazioni deve dare un sistema informativo per supportare in modo adeguato la gestione dell’Azienda e, infine, dell’Avv. Geroni sulle insidie del contratto di franchising.
L’incontro si è chiuso con una interessante sessione di domande e risposte.
L’AFA ad oggi conta 26 aziende iscritte, ma dopo questo incontro saranno molte di più.

Per ulteriori informazioni:

L' AVANZATA DEI COLOSSI FRANCESI

L’avanzata dei colossi francesi del commercio non è casuale, non si fermerà nei prossimi anni e non sarà limitata alla fascia olrepadana della via Emilia. Ma non è detto che i grandi centri commerciali attorno alla città saranno davvero il futuro del commercio. «L’interesse dei gruppi commerciali d’Oltralpe è esteso a tutto il Nord-Ovest d’Italia - spiega la docente di marketing dell’università di Pavia Antonella Zucchella -. Il gruppo Carrefour sta espandendo la propria rete e altri grandi gruppi seguono a ruota. L’espansione, probabilmente, si fermerà al confine con l’Emilia e al centro Italia dove sono molto più forti altri gruppi. La Coop, ad esempio». Il motivo di questa espansione è legato a scelte logistiche oltre che commerciali. «Il Nord-Ovest dell’Italia è geograficamente prossimo alla Francia - conferma la professoressa Zucchella -. Con ogni probabilità, quindi, sono proprio considerazioni di tipo logistico a condizionare le scelte di espansione dei grandi gruppi commerciali». Si sta parlando dell’insediamento di grandi poli commerciali a cintura delle città: ma davvero è questo il futuro del commercio? Davvero i piccoli negozi di quartiere sono destinati a soccombere di fronte all’avanzata dei colossi? «Non è scontato come potrebbe sembrare - aggiunge la docente di marketing -. Molti studi hanno già affrontato il tema ed è credibile un trend che vede il ritorno dei negozi nei centri urbani. E un’inversione ditendenza rispetto alla ricerca del “gigantismo” dei centri commerciali sempre più grandi. In tutta Europa si stanno affermando negozi di nuova generazioni che hanno dimesioni variegate. Non si tornerà al negozio di vicinato, probabilmente, ma ci sarà una riscoperta del negozio gestito con criteri più personali, adeguati alle richieste del cliente». Ad esempio? «Penso a negozi come i “seven eleven”, ovvero negozi centrali aperi dalle sette del mattino alle 11 di sera».
(Feat. LPP)

Carrefour correrà da sola. Agorà e Sun entrano in ESD che si rafforza.

CSA era nata dal terremoto provocato dalla fuoriuscita di Finiper dalla Supercentrale GD Plus. CSA era l’acronimo delle tre centrali che componevano la Supercentrale: Carrefour, Sun e Agorà Network. Questa settimana verrà ufficializzata la fine della collaborazione tra le società citate. Sun e Agorà network entrano in ESD. L’impegno di Agorà era stato preso sino alla fine dell’anno 2010 già dai tempi di GD Plus, così come Sun in CSA. Carrefour, di comune accordo con le altre due insegne, ha deciso di proseguire da sola l’avventura italiana.
Ci sono voci insistenti che parlano di un interessamento di Carrefour nel riavvicinarsi a Finiper, il prossimo anno la rivoluzione Carrefour Planet dovrebbe diventare realtà anche in Italia e Finiper presenta già oggi qualcosa di lontanamente assimilabile a questo progetto. Bisogna anche dire che l’aria che si respira dentro gli uffici milanesi della multinazionale francese è pesantissima a detta di molti operatori, i numeri che arrivano ogni settimana dalle vendite sono molto sconfortanti, si teme (qualcun altro si augura) una forte rivoluzione. 
GDO News