COOP: SHOPPING IN ITALIA DA CARREFOUR, E NUOVE APERTURE NELL' EST EUROPEO

Il numero uno italiano della grande distribuzione ha appena archiviato un bilancio 2009 ancora in crescita per ricavi, utile e quota di mercato e ora mette in cantiere nuove strategie di espansione

Shopping a tutto campo per Coop Italia. Dopo aver archiviato il terribile 2009 a testa alta, con un aumento del fatturato (12,8 miliardi , +1,7%), dell'utile netto (+1,1%) e quota di mercato (18,1%, +0,3%), il movimento delle cooperative di consumo rilancia ancora mettendo in moto un robusto piano di espansione. Nel carrello della spesa di Coop ci sono 700 milioni di euro di investimenti, da realizzare entro il 2012, che si tradurranno nell'apertura di circa 55 punti vendita in tutta Italia, ma con una particolare attenzione al Sud . «Nel mondo della Gdo, duramente colpito dalla crisi che ha eroso ulteriormente il potere d'acquisto delle famiglie, è in corso un processo di profonda trasformazione e selezione dei suoi protagonisti - dice Vincenzo Tassinari presidente del consiglio di gestione di Coop Italia, che da un anno ha adottato una governance duale - In questo contesto noi puntiamo a rafforzarci attraverso acquisizioni e aperture ex novo di punti vendita" . La ritirata dal sud di Carrefour, secondo operatore domestico, dietro solo a Coop, con una quota di mercato del 10% , ha già portato le insegne del distributore italiano su 4 ipermercati pugliesi che prima battevano bandiera del competitor francese . In attesa di un compratore restano altre sette strutture Carrefour. «Siamo interessati alle eventuali dismissioni dei concorrenti, ma non solo . Perché la distribuzione moderna spinge a nuove concentrazioni , soprattutto tra i piccoli e medi punti vendita» . Nei piani delle nove grandi coop di consumo che formano Coop Italia ci sono inrampadilancio 15 nuovi ipermercati, di questi almeno 5 sorgeranno al sud, tra Puglia, Calabriae Sicilia . «Prevediamo di creare tra i 3mila e i4mila nuovi posti di lavoro con questo piano di investimenti -continua Tassinari - e molti posti nasceranno proprio nel Mezzogiorno». Nel corso del 2009 sono aumentati i punti vendita (1446 complessivi con 19 nuove aperture), mentre è rimasta stabile la base occupazionale (56.500 dipendenti), crescono i soci (sono oltre 7,2 milioni, in crescita del 3,5% rispetto al 2008) . Sud Italia, ma non solo . Dopo la non fortunata esperienza in Cro azia, terminata con la cessione di Hipermarketi a SparAustria, Coop riprova con l'internazionalizzazione. Intanto prosegue il rafforzamento di Intercoop, la centrale di acquisto, in partnership con coop svedesi e spagnole, di merci non alimentari con base ad Hong Kong. E po i ritorna l'interesse per l'Est Europa : «I l nostro riferimento è il territorio -precisa Tassinari - I nostri soci-consumatori, prima di tutto . Ma abbiamo in cantiere anche alcune alleanze per lo sviluppo del movimento cooperativo in Est Europa» . Estendere la rete, però non basta. Il barometro Coop, lo strumento che periodicamente rileva gli orientamenti verso i consumi, registra a giugno un peggioramento della fiducia delle famiglie sulle condizioni economiche, un dato che fa il paio con quello Istat sulla caduta verticale del potere d'acquisto, a meno 3,4% nel biennio 2008-2009 . Il pianeta Coop ha reagito con una politica di bassi prezzi (in calo dell',1,4%), che ha pr eteso il sacrificio dei fornitori, anche se, continuaTassinari, «senza una strategia del governo dilungo respiro per il rilancio dei consumi sarà difficile uscire indenni da questa crisi» . Il piano coop per non perdere terreno è tutto rivolto al private label, tanto che la quota dei prodotti a marchio proprio raggiunge i 2,7 miliardi di euro di fatturato, che vale complessivamente 25,4% dei volumi d'affari . Si tratta di una quota più europea che italiana, dove le private label sono ancorate al 14% . «Di fatto siamo tra le prime industrie alimentari italiane. I nostri prodotti vengono realizzati da 300 imprese industriali e 10mila realtà agricole. E continueremo a investire : vogliamo portare la quota almeno al 30% del fatturato" . Per il 2010 Coop prevede tuttavia ancora un anno in crescita, i primi 5 mesi dell'anno hanno registrato un aumento del giro d'affari dell' 1,8%, e il traguardo dei 13 miliard i sembra a portata di mano. Una sponda, a dispetto del calo generalizzato dei consumi, di circa il 6,3% tra 2008 e 2009, arriva dalle opportuni là di business, e di fidelizzazione della clientela, rese possibili dalle liberalizzazioni, che Vincenzo Tassinari, si augura possano «essere ulteriormente implementate, sia per i farmaci che per le altre referenze» . Buoni sono stati di CoopVoce, la telefonia mobile di Coop, che ha raggiunto nel corso del 2009 500mila attivazioni e, sempre nel corso dell'anno, è cresciutala diffusione di Coop Salute, con 95 corner, l'assunzione di 300 giovani farmacisti e un risparmio per il consumatore calcolato in 14 milioni di euro . Sul fronte dei nuovi istituti di pagamento, Coop Italia ha già avviato la sperimenazione dei pagamenti delle bollette in cassa in oltre 330 punti vendita .

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