CARREFOUR: PRECARI ANTISCIOPERO CARREFOUR CONDANNATA

«Attività antisindacale» l’assunzione di 40 persone nei giorni di stop
Non si possono utilizzare lavoratori interinali al posto di quelli in sciopero. Se lo si fa si tiene un comportamento antisindacale. Il giudice Aurora Filicetti ha condannato la Scc srl che gestisce gli ipermercati Carrefour perché il 2 aprile - durante lo sciopero nazionale unitario per il rinnovo del contratto integrativo - ha impiegato interinali nei punti vendita di corso Bramante, corso Monte Cucco e Trofarello. Ha dato ragione al ricorso in base all’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori presentato dalla Filcams-Cgil.
Le relazioni sindacali nel gruppo non sono propriamente idilliache come ricorda la segretaria della Filcams, Elena Ferro: «È stata una piccola, grande vittoria perché in questo modo difendiamo il diritto allo sciopero di lavoratori che sono molto deboli; tantissime donne, quasi tutte a part-time. Da tempo denunciavamo l’impiego durante gli scioperi di addetti che ricoprono altre mansioni. Si è visto di tutto compresi i dirigenti alle casse o ai banconi». E racconta: «Accade questo e accade che a ogni sciopero compaia nelle bacheche un appello al senso di responsabilità dei dipendenti.
Ma non basta: ci sono anche cappuccino e brioches gratis per chi va al lavoro anziché scioperare». Ma il 2 aprile il sindacato ha ritenuto che la misura fosse stata superata: «Sono comparsi non meno di una quindicina di interinali in ciascun iper mercato; qualcuno ha lavorato due-tre giorni, qualcuno uno solo. È evidente che le assunzioni non sono state fatte per fronteggiare le iniziative promozionali pasquali come sostiene l’azienda, ma contro lo sciopero. Eppure e noto che la legge 276 vieta questo comportamento».
E allora è partito il ricorso patrocinato dall’avvocato Fausto Raffone che spiega: «È una vittoria importante perché il giudice nel decreto inibisce una analoga condotta in futuro». Aggiunge: «Giudica antisindacale anche il non voler comunicare da parte della Carrefour al sindacato il numero e le ragioni dell’utilizzo degli interinali. Anche in questo caso ordina di effettuare tali comunicazioni in futuro. Questo significa che da ora in poi se terranno gli stessi comportamenti commetteranno un reato perché disattenderanno l’ordine del giudice».
L’avvocato è molto soddisfatto: «Il giudice ha voluto capire quando l’azienda è venuta a conoscenza della data dello sciopero e quando ha stipulato in contratti interinali; nel dibattimento è emerso che la data era nota, perché scritta sui giornali e affissa in bacheca, dal 14-15 marzo mentre i contratti sono del 28-29 marzo. Hanno usato interinali a man bassa, almeno sessanta, per vanificare gli effetti dello sciopero».
Adesso il decreto dovrà essere affisso nelle bacheche aziendali con grande soddisfazione di Elena Ferro: «Da quando, lo scorso anno l’azienda ha disdettato il contratto integrativo la situazione delle relazioni sindacali è molto difficile. Non accade mai che ci venga comunicata l’intenzione di assumere interinali impedendoci così di trovare soluzioni alternative come l’estensione di orario dei part-time o il ricorso allo straordinario».

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